PostHeaderIcon 09/08/2011 - Luca realizza il suo sogno Ironman

Partiti venerdì mattina, abbiamo affrontato un viaggio in auto un po' travagliato; infatti dopo Monaco 35 km di coda ci hanno fatto perdere un bel po' di tempo sulla tabella di marcia, e all'arrivo a Regensburg abbiamo dovuto correre (e non poco per ritirare i pacchi gara). Da qui in avanti poi è iniziato il sogno. Già uscendo dal race office con il braccialetto (Athlet 2011 Regensburg) era tutta un'altra cosa. Rapido passaggio in albergo e poi di nuovo in città per il pasta party dove abbiamo mangiato veramente tanto e contrariamente alle nostre aspettative anche bene (c'era una birra spettacolare!!). Dopo aver mangiato, ancora distrutti dal viaggio, siamo tornati in albergo dove abbiamo riposato.
Il sabato mattina ci siamo recati al lago Guggenberger See, dove la mattina seguente avrebbe preso il via l'Ironman. Abituato alle zone cambio degli olimpici che ho fatto finora, trovarsi davanti a rastrelliere di cui non si vedeva la fine mi ha esaltato: non stavo già più nella pelle!! Sistemata la bici e consegnate le borse abbiamo potuto dedicarci ad un po' di turismo: siamo tornati in centro, abbiamo visitato l'area espositiva dell'Ironman, con relativo shopping. Dopo pranzo abbiamo visitato rapidamente Regensburg: cittadina molto carina, con le sue piazzette, le chiese, il duomo, i vicoli stretti e ciotolati, i parchi....il tutto a fare da contorno al Danubio e ai mille corsi d'acqua che percorrono la città e dintorni.
Alla sera si è unita a noi la carovana dei Supporters, che ci ha raggiunto dopo un viaggio ancor più faticoso del nostro; e tutti insieme ci siamo potuti godere un giretto per la città con cena nella birreria più antica della Baviera (così diceva la guida).
Domenica mattina, dopo aver dormito veramente poco, ci siamo avviati verso la partenza. Già alle 5 diluviava e appena fuori dall'albergo ci siamo accorti della temperatura non esattamente tipica del mese di agosto. Arrivati nella zona cambio, abbiamo avuto giusto il tempo per gli ultimi controlli alla bici e per infilarci la muta e poi eravamo schierati. Che impressione! Ovunque si guardasse c'erano cuffie blu....tutti emozionatissimi...e lo speaker ci incitava e urlava come se fossimo ad una festa in discoteca. Pochi attimi di concentrazione e VIA!
La frazione a nuoto come mi aspettavo mi ha regalato un sacco di botte, soprattutto i primi 500 metri e nei giri di boa: l'acqua però era ad una temperatura perfetta, e botte a parte, il nuoto è stato davvero piacevole. Non so bene cosa sia successo, pensavo di fare almeno 5 minuti in meno del tempo che ho fatto, ma va bene così. Uscito dall'acqua mi sono accorto che mancava la bici di Arbiz e, senza ragionare, mi sono lanciato all'inseguimento. Il percorso prevedeva due giri da 90 km, con pochissimi km in pianura e dal 10 al 30 km con tratti di salita davvero impegnativi. In condizioni meteo diverse probabilmente sarebbe stato un percorso in bici molto veloce, ma con quella pioggia e soprattutto con quel vento, anche molti pro hanno ammesso di essere stati rallentati proprio dalla frazione ciclistica.
La frazione in bici, che affrontavo con molta tranquillità, in realtà si è rivelata fatale. Nella parte iniziale del percorso si andava più che bene, nonostante la pioggia. Il brutto veniva nella parte collinare del percorso: la temperatura scendeva drasticamente, la pioggia aumentava e tirava un vento gelido a tratti anche molto forte che su gran parte del percorso pianeggiate abbiamo avuto di fianco o contro. Comunque, la frazione in bici l'ho conclusa congelato ma ancora carichissimo e senza nessun dolorino, che invece mi sarei aspettato. Partito a piedi, dopo i primi chilometri, le gambe non volevano saperne mezza di girare; dopo i primi dieci chilometri girati in tempi pietosi mi sono messo l'animo in pace e mi sono dato come obiettivo di correrla fino alla fine, di non camminare. Almeno questo obiettivo l'ho raggiunto, e con quasi un'ora in più di quello che mi ero prefissato ho terminato anche la frazione a piedi. Almeno durante la maratona la pioggia ed il freddo hanno avuto pietà di noi, e si è potuto correre a condizioni quasi ottimali. Il percorso non era per nulla facile: tra ponti, infiniti saliscendi, tratti sterrati, ghiaiati, vicoli in centro con i sanpietrini non è stato per nulla semplice per me correre questa maratona. Tra il 23 ed il 26 km oltre alle gambe impastate ci si è messa anche la testa, e la fatica si è fatta sentire più che mai, per poi sparire circa intorno al 30, quando ormai sapevo che mancava solo un giro. L'ultimo chilometro mi sembrava di essere appena partito; non sentivo più né la fatica né male da nessuna parte, la gioia ha preso il sopravvento e mi sono fatto un bel pianto di gioia fin dopo il traguardo dove ci ho messo almeno 5 minuti per spiegare ai volontari che stavo bene e che quelle erano lacrime di gioia!!
Un'esperienza incredibile, a vederla ora, ma già appena tagliato il traguardo, sembra essere durata anche troppo poco!!! E questo non fa altro che spingermi a dare un'occhiata alle date del circuito Ironman 2012!! Il calore del pubblico che dalle 6 della mattina fino a tarda serata ha continuato a sostenere tutti noi partecipanti, dal primo all'ultimo, la presenza fondamentale di Lucia Lorenzo Claudio Erica e famiglia Arbizzani, e l'atmosfera Ironman, mi hanno fatto vivere giorni magici, indescrivibili a parole, impossibile descrivere le emozioni che tuttora mi fanno venire la pelledoca e gli occhi lucidi.
Buon triathlon a tutti!!
e...
pain is temporary, pride is forever [Dave Scott]

 
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